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Leggere Tutto il Corano Ogni Mese





 





Il Profeta (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) disse: “Leggi il Corano ogni mese.” [Abû Dâwûd]





 





Come leggere tutto il Corano ogni mese:





 





Se si leggono quattro pagine dieci minuti prima o dopo della preghiera obbligatoria, il totale sarà di venti pagine dìe, ossia un capitolo intero al giorno. In tal modo la lettura dell’intero Corano potrà essere ultimata ogni mese.





Questo è ciò che abbiamo potuto riassumere riguardo gli atti giornalieri di Sunnah.





 





Chiediamo ad Allah l’Eccelso di farci vivere e morire seguendo la Sunnah del Messaggero Muhammad (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui).





 





La nostra ultima supplica è: Lode ad Allah, Il Signore dei Mondi.





L'uomo che sfidò il Corano





Gary Miller





 





Nel 1977, il professore Gary Miller, attivo predicatore canadese e docente di Matematica e Logica presso l'Università di Toronto, decise di fornire un gran servizio al Cristianesimo esponendo gli errori scientifici e storici del Sacro Corano e promuovendo un invito rivolto ai musulmani ad abbracciare il Cristianesimo.





Tuttavia quest’uomo, che aveva intenzione di cercare ed esporre gli errori del Sacro Corano, raggiunse un risultato completamente inaspettato.





Gli scritti di Miller sono stati equi, il suo studio ed osservazioni sono stati positivi, e potrebbero essere considerati addirittura più accurati di quelli compilati dalla maggior parte dei Musulmani. Egli ha esaminato correttamente il Sacro Corano ed è giunto alla conclusione che esso non può essere il lavoro di un essere umano.





 





La prima sorpresa per il professor Miller fu il tono di sfida in molti versetti coranici, come nel caso del versetto che può essere tradotto come: "Non meditano sul Corano? Se provenisse da altri che da Allah, vi avrebbero trovato molte contraddizioni. " (tsc sura IV, An-Nisâ', Le Donne, versetto 82) e: "E se avete qualche dubbio in merito a quello che abbiamo fatto scendere sul Nostro servo, portate allora una sura simile a questa e chiamate altri testimoni all'infuori di Allah, se siete veritieri. " (tsc sura II, Al-Baqara, La Giovenca, versetto 23). Anche se il professor Miller ha iniziato con aria di sfida, alla fine si è stupito delle sue scoperte.





I seguenti sono alcuni dei punti da lui citati nel suo libro “L’incredibile Corano”.        





                 





1. Il professore Miller dice: "Non c’è autore che abbia il coraggio di scrivere un libro e poi sfidare gli altri dicendo che questo libro sia senza errori. Ma per quanto riguarda il Sacro Corano, nel testo si afferma che non ci sono errori in questo libro e si sfida chiunque a  trovarne.





2. Il Sacro Corano non menziona gli avvenimenti difficili della vita privata del Profeta Muhammad (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui), come la morte della sua cara moglie Khadija, o la morte dei suoi figli. Stranamente i versetti coranici rivelati come commento ad alcune sconfitte, sono quelli che proclamano la vittoria; mentre in quelli rivelati al momento della vittoria si avvertono l’arroganza e il richiamo a duri sacrifici e sforzi. Se un uomo scrivesse la propria autobiografia, ingrandirebbe le vittorie e giustificherebbe le sconfitte. Nel Sacro Corano viene fatto il contrario e questo è coerente e logico: non si tratta della storia di un determinato periodo di tempo, ma piuttosto di un testo che fissa le norme generali per il rapporto tra Allah, il Benedetto e l'Altissimo, e gli altri.





 





3. Miller si è fermato davanti ad un particolare versetto che può essere tradotto come: " Di': “Ad una sola [cosa] vi esorto: state ritti per Allah, a coppie o singolarmente e riflettete: non c'è alcun demone nel vostro compagno, egli per voi non è altro che un ammonitore che precede un severo castigo”."(tsc, sura XXXIV, Sabâ', versetto 46) indicando l’esperimento di un ricercatore presso l'Università di Toronto su "l’efficacia della discussione collettiva".  Il ricercatore ha raccolto degli interlocutori che partecipassero  a dei dibattiti in gruppi numericamente diversi ed ha confrontato i risultati. Egli ha scoperto che la massima efficienza della discussione è stata raggiunta quando gli interlocutori sono stati due, mentre maggiore è il numero degli interlocutori minore è l’efficienza.





4. C’è un’intera sura nel Sacro Corano chiamata Maryam (Maria) in cui Maryam (pace su di lei) è onorata in un modo non ancora trovato nella Bibbia. Mentre non c’è sura che porti il nome di ‘Aisha o di Fatima (che Allah si compiaccia di loro). Il nome del profeta Gesù (pace su di lui) è citato 25 volte nel Sacro Corano, mentre il nobile nome del profeta Muhammad (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) è menzionato solo 5 volte.





5. Alcuni negatori dell’ispirazione e del messaggio sostengono che i demoni solevano dettare al profeta Muhammad (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) i versetti del Nobile Corano. Ma come potrebbe essere vero dato che contiene versetti coranici che possono essere tradotti come "Non sono i diavoli che l'hanno fatto scendere: ché esso non si addice loro, e neppure avrebbero potuto [produrlo]". (tsc, sura XXVI, Ash-Shu'arâ', I Poeti, versetto 210-211) e: "quando leggi il corano, cerca rifugio in allah contro satana il lapidato." (tsc sura XVI, An-Nahl, Le Api, versetto 98)





6. Se vi foste trovati nella situazione del profeta Muhammad (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) mentre egli ed Abu-Bakr (che Allah si compiaccia di lui) erano nella caverna del monte Hira, circondati da miscredenti che li cercavano e che potevano essere visti in qualsiasi momento se solo avessero guardato in basso, la reazione naturale per rispondere alla paura di Abu-Bakr sarebbe stata: "Cerchiamo un modo per ritornare indietro" o "Non parlare per non farti sentire da nessuno.” Il profeta Muhammad (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui)  invece disse tranquillamente: "“Non ti affliggere, Allah è con noi”;  l’intero versetto del Corano è il seguente: “Se voi non lo aiutate, Allah lo ha già soccorso il giorno in cui i miscredenti l'avevano bandito, lui, il secondo di due, quando erano nella caverna e diceva al suo compagno: “Non ti affliggere, Allah è con noi”. Poi, Allah fece scendere su di lui la Sua pace, lo sostenne con truppe che voi non vedeste, e rese infima la parola dei miscredenti, mentre la Parola di Allah è la più alta. Allah è eccelso, saggio.".(tsc Sura IX, At-Tawba, Il Pentimento o la Disapprovazione, versetto 40). Questa non è il modo di vedere le cose di un bugiardo o di un seduttore, ma è la mentalità di un Profeta che ripone la sua fiducia in Allah e che sa che Allah (Gloria a Lui l’Altissimo) lo proteggerà e non lo abbandonerà.





 





 





7. La nota sura del Corano, chiamata Surat Al-Masad (Le fibre di palma) è stata rivelata dieci anni prima della morte di Abu-Lahab, lo zio del profeta Muhammad (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui). Abû Lahab (padre della fiamma) era il soprannome di Abdul ‘Uzza, figlio di Abdu-‘l-Muttalib e quindi zio paterno del Messaggero di Allah (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui), acerrimo nemico dell’Islam di cui fu predetto da Allah nel Corano che non avrebbe mai abbracciato l’Islam. Anche sua moglie Umm Jamila bint Harb, nutriva ostilità per il Profeta.





“Periscano le mani di Abû Lahab, e perisca anche lui. Le sue ricchezze e i suoi figli non gli gioveranno. Sarà bruciato nel Fuoco ardente, assieme a sua moglie, la portatrice di legna, che avrà al collo una corda di fibre di palma.” (Sura CXI, Al-Masad, Le Fibre di Palma)





Quindi egli aveva avuto ben dieci anni per dimostrare che il Sacro Corano fosse illusorio. Tuttavia egli non ha potuto abbracciare l’Islam neppure per finzione. Questi versetti coranici sono letti fino ad oggigiorno. Come poteva il profeta Muhammad (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui) essere così sicuro che in dieci anni lo zio non fosse cambiato?





8. Commentando il versetto coranico la cui spiegazione del significato è la seguente: "Questa è una delle notizie dell'ignoto, che ti riveliamo. Tu non le conoscevi e neppure il tuo popolo prima di ora. Sopporta dunque con pazienza. In verità, i timorati [di Allah] avranno il buon esito" (tsc sura XI, Hûd, versetto 49) Miller scrive (come commento a qualche storia coranica) che nessuno delle Sacre Scritture  utilizza questo stile, cioè fornire un’informazione al lettore e dichiarare che è una nuova informazione. È davvero una sfida unica. Che cosa sarebbe successo se la gente di La Mecca, anche facendo finta, avesse detto che lo sapeva già? Che cosa sarebbe successo se uno studioso avesse scoperto in seguito che queste informazioni erano già note in precedenza? Tuttavia, questo non è accaduto.





 





Il professor Miller ha anche menzionato ciò che viene affermato nella Enciclopedia Cattolica Contemporanea sotto il titolo 'Il Corano'. In essa si afferma che, nonostante il gran numero di studi, teorie e tentativi di attaccare la veridicità della rivelazione coranica (come fantasie di un malato o prodotto diabolico, o qualche parola citata da un vecchio libro, ... etc.)  non si è riusciti a farlo. Nel corso dei secoli diverse teorie sono state sviluppate per chiarire quale sia la fonte del Corano. Miller ha anche detto che la chiesa stessa non ha avuto il coraggio di adottare nessuna di queste teorie, ma che allo stesso tempo essa non ammette la veridicità dei Musulmani: 'La teoria che il Sacro Corano sia, senza dubbio, l'ultima rivelazione celeste'.





Non so cosa sia meglio fare. Posso pregare Allah di ricompensare il professore Miller per questa riflessione razionale sul Sacro Corano? Posso consigliare ogni persona scettica di  leggere ciò che è stato scritto da questo studioso? Oppure chiedo agli interessati ai miracoli coranici di seguire quest’approccio?





" Non meditano sul Corano? Se provenisse da altri che da Allah, vi avrebbero trovato molte contraddizioni." (tsc sura IV, An-Nisâ', Le Donne, versetto 82).





In realtà, il professore Miller è sstato abbastanza ragionevole ed onesto da modificare la sua posizione e scegliere la strada giusta.





Benedetto colui che non permette ai pregiudizi di impedirgli di raggiungere la verità.





 





Commento finale





Circa 30 anni prima, il professore Miller aveva avuto una nota discussione sull’Islam e sul Cristianesimo col predicatore ed oratore Musulmano Ahmad Didat. La sua logica appariva chiara e le sue giustificazioni erano basate sull’intento di raggiungere la verità, senza orgoglio o pregiudizio. In modo che un gran numero dei giovani musulmani che avevano preso parte alla discussione, desideravano che quest’uomo abbracciasse l’Islam.





 





La ricerca risale al 1977, nel 1978 il professore Miller ha abbracciato l'Islam e si è chiamato Abdul-Ahad Omar. Ha lavorato per alcuni anni presso l'Università di Petrolio e di Minerali in Arabia Saudita e poi ha dedicato la sua vita alla da’wa (l’invito all’Islam) attraverso i programmi televisivi e le conferenze pubbliche che presentano la giurisprudenza islamica.





 





 





Ancora non credete nella profezia di Muhammed (la pace e le benedizioni di Allah siano su di lui)?





 





13) Da dove viene il Corano?





 





 





“Ciò in quanto Allah, l'Eccelso, il Saggio rivela a te e a coloro che ti precedettero.” (Corano, traduzione del significato, Sura XLII, Ash-Shûrâ, La Consultazione, versetto 3)





 





“Dovrei forse eleggere altro giudice che Allah, quando è Lui che ha fatto scendere per voi questo Libro, spiegato esplicitamente? E coloro ai quali abbiamo dato la Scrittura, ben sanno che è stato rivelato, in tutta verità, da parte del tuo Signore. Non essere, dunque, tra coloro che dubitano.” (Corano, traduzione del significato, Sura VI, Al-An'âm, Il Bestiame, versetto 6)





9) Come possiamo essere certi che il Corano non è stato alterato nel corso dei secoli e non lo sarà in futuro?





 





 





 





“Noi abbiamo fatto scendere il Monito [1], e Noi ne siamo i custodi.”





 





(Corano, interpretazione del significato, Sura XV, Al-Hijr, versetto 9)





 





[1] Il Monito”: “adh-dhikr”, uno dei nomi del Corano



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