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L’IMPORTANZA DELLA


SCIENZA UTILE


di Ǧibrīl Longo


(Revisione dei versetti coranici e detti profetici a cura di Razk Muḥammed A. Ismāʿīl)


Nel nome di Dio, il Sommamente Misericordioso, il Clementissimo


utte le lodi spettano a Dio, il Signore di tutto ciò ch’è nell’universo. Attestiamo che non


c’è alcuna divinità degna di essere adorata all’infuori di Dio, l’Unico, Colui che non ha


generato né è stato generato, e non ha alcun socio né pari. Attestiamo che Muḥammed è il


Messaggero di Dio, e Suo servo. Che gli elogi e la protezione da ogni male sia sul Profeta di


Dio, sulla sua Famiglia, sui suoi Compagni, sui Pii predecessori, e su tutti quanti hanno


seguito la loro strada nel migliore dei modi.


La fede (īmān) è il cuore vivo e vivificante della sottomissione (islām) al Signore


Onnipotente, Iddio Altissimo. Essa consiste innanzi tutto in una ferma convinzione interiore, e


dunque in una chiara attestazione verbale, nonché in un'opera esteriore conforme a essa. Disse


l'Inviato di Allâh, in un lungo hadīṯ – che Dio lo elogi e lo preservi:





«[...] e invero nel corpo vi è un pezzo di carne che nel momento in cui è


integro, tutto il corpo è integro, e nel momento in cui è deteriorato, deteriora


tutto il corpo, ossia il cuore»1 - ovvero la “sede” della fede e dalla prossimità


all'Altissimo.


I Sapienti (ʿUlamāʾ) indicano, come primo elemento di salvaguardia e d’incremento della


fede, “l'apprendimento della Scienza utile” (taʿallam al-ʿIlm al-Nāfiʿ), ovvero – innanzitutto –


1


Riportato da: al-Buẖārī e Muslim.


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L’Importanza della Scienza utile di Ǧibrīl Longo


2


la Conoscenza Sharaitica, che deriva dal Libro Divino e dall'insegnamento profetico. Disse


l'enciclopedico Ibn Ḥaǧar al-ʿAsqalānī – che Dio abbia misericordia di lui:


«La Scienza intesa è la Conoscenza Sharaitica di ciò che torna utile all'incaricato:


cioè la conoscenza di ciò che è obbligatorio tra le questioni religiose, negli atti di


culto e nelle transazioni2; è [inoltre] la Conoscenza di Dio e dei Suoi Attributi, dei


presupposti di cui essa necessita affinché si realizzi e di tutto ciò da cui [invece] è


necessario purificarla. E tutto ciò ruota attorno al tafsīr3, al- hadīṯ 4 e al fiqh5»6.


Colui che venga privilegiato dall'acquisizione di questa Conoscenza, avrà certamente


realizzato uno dei motivi principali che favorisce la crescita e la fortificazione della fede.


Disse l'Altissimo, a proposito dell'alto rango di coloro che apprendono la Scienza sacra:





«Allâh testimonia che non vi è divinità [adorata a buon diritto] se non Lui – e


così gli Angeli e i detentori di sapienza – Colui che mantiene con giustizia.


Non vi è divinità [adorata a buon diritto] se non Lui, l'Eccelso il Saggio»7.


E disse anche:





«Ma di loro, i radicati nella Scienza, e lo stesso i fedeli, prestano fede in ciò


che ti è stato fatto scendere, e in ciò che è stato fatto scendere prima di te»8.


E disse ancora:





«Di’ [O Muḥammed ai miscredenti]: “Che vi prestiate fede oppure no, invero


coloro ai quali fu data la Scienza prima di esso, quando gli viene recitato [il


Corano o la rivelazione] si gettano proni coi volti in terra, e dicono: «Gloria al


nostro Signore! La promessa del nostro Signore è di certo compiuta». Quindi


2


Come ad esempio la compra-vendita e i contratti d’affitto.


3


Scienza dell'Esegesi coranica.


4


La scienza concernente le tradizioni profetiche.


5


La scienza concernente la giurisprudenza islamica.


6


Si veda Fatḥ al-Bārī (141:1).


7


Capitolo III, La Famiglia di ʿImrān, versetto n. 18.


8


Capitolo IV, Le Donne, versetto n. 162.


L’Importanza della Scienza utile di Ǧibrīl Longo


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si gettano proni sui loro volti, piangendo, e [ciò] li accresce in ossequiosità [o


riverenza]”»9.


E disse:





«E affinché sappiano, coloro ai quali fu data la Scienza, che invero esso è


verità giunta dal tuo Signore, e così vi prestano fede e se ne rasserenano i loro


cuori. Invero Allah guida certamente sulla retta via coloro che han prestato


fede»10.


E ancora:





«Invero tra i Suoi servi solo i Sapienti temono veramente Allâh»11.


Le evidenze coraniche a questo proposito sono molteplici e ben note.


D'altra parte, lo stesso Inviato di Allâh – che Dio lo elogi e lo preservi – ha indicato


chiaramente l'importanza fondamentale che la conoscenza sacra assume in seno alla Sua


Comunità, e l'alto rango di coloro che si dedicano, col permesso di Dio, al suo apprendimento


e al suo insegnamento. Disse:





«Colui per il quale Iddio vuole il bene, gli dà comprensione nella religione»12.


E disse ancora:





«Chi intraprende una strada in cui ricerca scienza, Dio gli farà intraprendere


una delle strade del Paradiso, e invero gli angeli abbassano le loro ali per


compiacenza che hanno per il ricercatore di scienza; e invero chiedono


9


Capitolo XVII, Il Viaggio notturno, versetti n. 107-109.


10


Capitolo XXII, Il Pellegrinaggio, versetto n. 54.


11


Capitolo XXXV, Il Creatore, versetto n. 28.


12


Riportato da: al-Buẖārī e Muslim.


L’Importanza della Scienza utile di Ǧibrīl Longo


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perdono per il sapiente tutti coloro che son presenti nei cieli e nella terra, e


così le balene nelle profondità del mare. Invero il merito che ha il sapiente


rispetto a quello dell'adoratore è come il merito della luna nella notte di piena


dinnanzi al resto dei pianeti. E invero i Sapienti sono gli eredi dei Profeti;


questi ultimi non lasciarono in eredità né dinār né dirham


13, ma diedero in


eredità la scienza, pertanto chi l'afferra, afferra un’abbondante porzione»14.


E disse, inoltre – che Dio lo elogi e lo preservi da ogni male:


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«Il merito che ha il sapiente rispetto all'adoratore è come il mio merito


rispetto all'ultimo di voi. Invero Allâh, i Suoi angeli e gli abitanti dei cieli e


della terra – perfino la formica nel suo formicaio e la balena – invocano gli


elogi su colui che insegna il bene alle genti»15.


Colui che s'impegna nell'apprendimento della Scienza sacra si approssima in tal modo alla


conoscenza di Dio e del Suo Inviato – che Dio lo elogi e lo preservi – nonché alla conoscenza


dei comandamenti divini, nei termini degli ordini che sono stati impartiti e dei divieti che


sono stati imposti. Egli apprende in tal modo a distinguere il vero dal falso, e ciò che Dio ama


da ciò che Dio detesta; di modo che egli stesso possa dunque conformarsi a questa


distinzione, perseguendo il bene dopo averlo riconosciuto, e allontanandosi dal male dopo


esserne stato avvertito.


Ha detto a tal proposito l'imām al-Āǧurrī – che Dio abbia misericordia di lui:


«Invero Iddio – Potente e Glorioso, siano santificati i suoi Nomi – distinse tra le


sue creature coloro che amò e li guidò alla Fede; in seguito fra il resto dei fedeli


distinse coloro che [Egli] amò e insegnò loro il Libro e la Saggezza16, li colmò di


benefici, fece comprendere loro la religione e insegnò loro il significato [delle


cose], e li favorì sul resto dei fedeli; e questo [avvenne e avviene] in ogni epoca e


[in ogni] istante: [Dio] innalzò [il livello di costoro] tramite la scienza e li adornò


dando loro le buone maniere. Tramite loro viene distinto il lecito da ciò che non lo


è, la Verità dalla falsità, ciò che nuoce da ciò che giova e ciò che è buono da ciò


che è cattivo. Il loro merito è enorme, e grande è la loro importanza; difatti sono


gli eredi dei Profeti e la gioia negli occhi degli awliyāʾ17. Le balene nel mare


chiedono perdono per loro, e per loro gli angeli abbassano le ali. I Sapienti nel


Giorno del Giudizio chiederanno intercessione dopo i Profeti; sedersi con loro


induce alla saggezza, e le loro opere sono un castigo per la gente della distrazione,


13


Due tipi di monete.


14


Riportato da: Abū Dāwud, al-Tirmiḏī, Ibn Māǧah e Aḥmed.


15


Riportato da al-Tirmiḏī.


16


La Sunnah.


17


I Ravvicinati a Dio.


L’Importanza della Scienza utile di Ǧibrīl Longo


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sono migliori degli adoratori e hanno un grado più alto degli asceti18. La loro vita


è [come] un tesoro19 e la loro morte è una sciagura poiché – durante la vita –


rammentano il negligente e insegnano all'ignorante. Non rientra nelle proprie


aspettative vederli vittime di calamità e nemmeno di subirne oltraggio. La loro


buona educazione è frutto di competenza fra i loro seguaci e attraverso i loro


buoni insegnamenti fan sì che i disobbedienti ritornino sulla buona strada e l'intero


creato necessita della loro scienza [...] Dunque essi [sono come] una lampada per i


servi di Dio, la parte illuminata dei Paesi, la forza della Ummah20, le fontane di


saggezza e sono la fonte di collera di Šayṭān. Tramite loro vivono i cuori della


“gente della verità” e muoiono i cuori della “gente della deviazione”, e sono sulla


superficie terrestre come le stelle nel cielo, attraverso le quali si viene guidati


nelle oscurità delle terre e dei mari»21.


Tale è l'alto rango dei Sapienti della Comunità, come dice l'Altissimo:


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B ٰ ٖ   دَرَ َ 1َ ۡ 2ِ ! اْ ٱ ۡ 4ُ[ ٱ و ‡َ ِ aَ ۡ M


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«Iddio innalza coloro che hanno avuto fede tra di voi, e così coloro ai quali fu


data la sapienza, d’indefiniti gradi»22.


E Ibn Ḥaǧar – che Dio abbia pietà di lui – ha spiegato a questo proposito che:


«Dio innalza il fedele che è sapiente rispetto al fedele che non lo è, e l’elevatezza


del suo livello23 indica la sua superiorità; dunque quello che qui s’intende è


un'ampia ricompensa, e tramite essa [la scienza] s’innalza il livello, e il suo


innalzarsi comprende la vita terrena tramite l'elevatezza del proprio rango e la


bontà della propria fama, e la percezione nell'aldilà tramite l'elevatezza di


posizione nel Paradiso»24.


Ciò spiega chiaramente per quale ragione Iddio abbia detto:


﴾ ¤ /, ۡ ` ِ ¡ ربِّ زِدۡ ِ  Z0 ﴿وَ ُ


«Di’ [O Muḥammed]: “O Signor mio, accrescimi in sapienza!”»25,


senza aver mai indicato – né al Suo Inviato né ad altri, tra i Suoi servi – di richiedere un


“aumento” di qualcos’altro che non fosse la Conoscenza, vera origine di ogni bene in questa


vita e nell'Altra.


Quindi riprendendo a tal proposito il detto del Messaggero di Dio – che Dio lo elogi e lo


preservi da ogni male – «colui per il quale Iddio vuole il bene, gli dà comprensione nella


18


Zuhād.


19


Lett.: bottino.


20


La comunità.


21


Aẖlāq al-ʿUlamāʾ (p. 13-14).


22


Capitolo LVIII, La Disputante, versetto n. 11.


23


O anche grado: in arabo, e nel passo in questione, darajāt.


24


Fatḥ al-Bārī (141:1).


25


Capitolo XX, Ṭā-Hā, versetto n. 114.


L’Importanza della Scienza utile di Ǧibrīl Longo


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religione». Notiamo come esso sia un’indicazione palese del fatto che colui cui è stata


concessa la comprensione della propria religione, per lui è stato voluto il bene, perciò è stato


favorito e reso nobile da Dio; mentre colui cui è stata interdetta la comprensione della propria


religione, il bene è stato a lui interdetto. Disse a tal proposito Ibn al-Qayyim – che Dio abbia


pietà di lui:


«E ciò indica che a chi non vien concessa comprensione nella propria Religione,


non si vuole per lui il bene, al contrario di chi si vuole che abbia il bene, al quale


vien concessa comprensione nella propria Religione. E a chi gli vien concessa la


comprensione nella Religione, invero si vuole per lui il bene nel momento in cui


s’intende con "comprensione" la sapienza che comporta (o induce) l'azione … ».


E disse, inoltre, Ibn Ḥaǧar – che Dio abbia pietà di lui:


«E quello che si capisce da questo detto è che a colui che non abbia compreso a


pieno la religione – cioè non abbia studiato le basi dell'Islam e ciò che si collega a


esse in termini di ramificazioni – gli sia stato impedito il bene. Perché chi non


conosce le questioni religiose non è né dotto né studioso di fiqh; dunque è giusto


descriverlo come uno per cui non è stato voluto il bene, e in ciò vi è una prova


chiara dell'eccellenza dei sapienti rispetto al resto delle persone, e dell'eccellenza


della comprensione della Religione rispetto al resto delle scienze».


Chiediamo a Dio l’Altissimo di accrescerci in scienza, di farci comprendere nella maniera


corretta la nostra nobile Religione e di guidarci alla Retta Via. E tutte le lodi spettano a Dio, il


Signore dei mondi.



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