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Uno dei diritti conferiti alla donna dall'Islam,era appunto, il patto d'incolumità ad un combattente di un esercito non musulmano, e se una donna dava una promessa di protezione, il suo trattato veniva preso in considerazione, come avvenne ad una donna, facente parte dei Compagni del Profeta Muhammad, che Allah lo elogi e lo preservi e si compiaccia di loro. Nella chiesa cristiana questi Compagni verrebbero chiamati discepoli, quindi i discepoli del Profeta Muhammad, che Iddio lo elogi e lo preservi, sono quelli che definiamo Compagni. Erano in centinaia e migliaia, e non solo dodici come fu con Gesù Cristo, che Allah lo elogi e lo preservi, di cui sia uomini sia donne. Quando arrivò, infatti, il Profeta Muhammad, che Iddio lo elogi e lo preservi, a Mecca, una dei Compagni donna, discepola, di nome Um Hani, abitante di Mecca ma musulmana fedele, aveva dato il patto di protezione ad alcuni parenti e promettendo a loro che non sarebbero stati danneggiati. Suo fratello, uno dei più illustri Compagni del Profeta, che Iddio lo elogi e lo preservi, e marito di sua figlia, Ali Abi Talib, volle però punire uno di questi uomini, poiché famoso per la sua lotta contro i musulmani e per il danno che ha a loro arrecato. Così Um Hani andò dal Profeta, che Allah lo elogi e lo preservi, lamentandosi dell'accaduto ed informandolo di aver concesso in precedenza a loro la promessa. Così il Profeta, che Allah lo elogi e lo preservi, riconobbe il suo trattato di protezione che diede questi due parenti.





Questo è quello che potremmo chiamare, nella terminologia odierna, diritto politico. Questo tipo di trattato rappresenta qualcosa di relativamente nuovo in Occidente mentre nel mondo islamico è presente da più di 1400 anni. Allo stesso modo troviamo già da quei tempi quello che oggi potremmo definire partecipazione pubblica. Infatti nell'Islam vi sono atti di culto di carattere pubblico ed altri di carattere privato. Uno di queste adorazioni pubbliche è il pellegrinaggio, eseguito da uomini e donne, e questo rappresenta uno dei Pilastri dell'Islam. Un altro atto di culto pubblico è rappresentato dalle preghiere dei due 'Eid, le due ricorrenze che avvengono ogni anno, una dopo il pellegrinaggio e una al termine del mese di Ramadan. Uomini e donne, entrambi, partecipano a questi eventi di carattere pubblico. Abbiamo inoltre un versetto che dimostra come la responsabilità sociale per uomini e donne sia medesima nell'Islam. Questo versetto potrebbe essere tradotto come segue:





 [I fedeli e le fedeli, entrambi sono "awliyaa"





(termine in arabo che potremmo tradurre con "amici" o "alleati" o "sostenitori")





gli uni degli altri. Ordinano ciò che è corretto





(cioè essi raccomandano ciò che è giusto)





proibiscono ciò che è male (e questo rappresenta un processo correttivo della società che avviene eliminando il male e raccomandando ciò che è buono. In seguito),





elevano la preghiera (sia uomini che donne),





pagano l'elemosina (o la carità verso i poveri),





ed obbediscono ad Allah e al Suo Messaggero],





 e alla fine Iddio mostra a loro la ricompensa dicendo, approssimativamente:





[Costoro Allah avrà di loro misericordia. Invero Allah è eccelso, saggio]. (Corano: 9:71)





Quindi troviamo che il contratto sociale tra gli uomini e le donne, come componenti della società, è lo stesso. Ciascuno di loro, infatti, punta alla meta più elevata e al massimo da offrire, dunque comandano il bene, vietano il male e condividono i due principali atti di culto, cioè la preghiera e l'elemosina. Essi condividono le nozioni di fede, l'obbedienza a Dio e l'obbedienza al Profeta Muhammad, che Allah lo elogi e lo preservi, e condividono altrettanto la stessa  ricompensa finale che si può ottenere tramite la misericordia di Dio. Questo è un concetto molto importante, in contrasto con ciò che la tradizione occidentale ha richiamato fino ad oggi,  che ha come causa l'estremismo primo dei filosofi greci che supponevano che le donne non condividessero l'identità umana, come ho già precedentemente esposto. Così da questo estremo prese vita l'estremo opposto - almeno i musulmani lo considerano estremo – ovvero il fatto di ritenere che tra gli uomini e le donne non vi sia differenza alcuna.





Così dunque abbiamo l'idea dei "generi" – e questo è un termine che non viene utilizzato in biologia, come la parola "sesso" per distinguere il maschio e la femmina, bensì il fine del suo utilizzo oggi è quella di individuare i tratti che definiscono la mascolinità o femminilità, i tratti sociali,… determinati dall'educazione, dalla cultura e dall'ambiente, per confermare che non vi è alcuna differenza insita nel modo in cui uomini e donne pensano o agiscono e così via. Ed è per questo motivo che è utilizzato il termine "genere".





Quest'estremo è provocato appunto dall'estremo primo raggiunto 2000 anni fa dalla concezione del pensiero greco che considerava le donne prive dell'umanità. Così nell'arco di 2.000 anni attraverso vari processi assistiamo oggi alle considerazioni di estremo opposto -almeno questo secondo i musulmani- quello per cui gli uomini e le donne sono uguali e non hanno alcuna differenza tra di loro.





Islam, nonostante confermi che gli uomini e le donne facciano parte della stessa essenza umana, allo stesso modo afferma che gli uomini e le donne sono diversi. Ma questa differenza significa forse che gli uomini siano intrinsecamente buoni o le donne intrinsecamente malvagie? No.





Ed è per questo che se si osserva uno dei versetti del Corano che evidenzia questo aspetto, Iddio, raccontando la sua creazione, mostra come abbia creato la notte avvolgente- infatti se si osserva questa appare come un foglio che avvolge l'orizzonte – , il giorno che s'innalza come un scoppio, splendente- ed è così che sorge il sole- ed infine ricorda che Egli è Colui che ha creato il maschio e la femmina. E poi nel versetto successivo ricorda le opere in cui ciascun individuo si sforza – e di certo le persone si distinguono nei loro obiettivi. Alcuni, infatti, si sforzano lottando per il compiacere di Dio, altri invece si sforzano e Lo disobbediscono.  Alcuni si sforzano nel fare il bene all'umanità, altri invece si sforzano nel fare il male. Quindi vi sono fini di estremità opposte. Ma qual è il messaggio in questa successione? Dio cita la notte e il giorno e poi cita il maschio e la femmina. La spiegazione sta nel fatto che la notte ha uno scopo, e, infatti, nel Corano si trovano sempre verso dopo verso, la descrizione di quella ragione che vi è dietro di essa. Dice appunto che se l'umanità fosse vissuta solo di notte senza il giorno, non sarebbe stata in grado di vivere sulla terra. E questo è stato dimostrato scientificamente, cioè il fatto che se ci fosse stata solo la notte e non ci fosse stata la luce del sole, alcuni ormoni del corpo non sarebbero stati in grado di riprodursi e gli esseri umani sarebbero morti di conseguenza. E quindi la vita come la conosciamo sulla Terra non sarebbe esistita.





E allo stesso modo, il giorno ha scopi dietro alla sua presenza. Ma si potrebbe obiettare e dire che la notte è buona e il giorno è male? No, e nessun musulmano potrebbe credere in ciò. Si potrebbe obiettare e dire che il giorno è buono e la notte è male? No. Allo stesso modo quindi, maschio e femmina hanno i loro ruoli da svolgere. Si potrebbe ora affermare che il ruolo degli uomini è intrinsecamente buono e il ruolo della donna è intrinsecamente malvagio? No. Potrebbe qualcuno affermare il contrario, cioè che il ruolo della donna sia intrinsecamente buono e il ruolo degli uomini sia intrinsecamente malvagio? No. Piuttosto ciascuno di loro ha un ruolo.





Questa è la disputa principale oggigiorno tra pensiero occidentale e la fede islamica. Il pensiero occidentale ha ormai sostanzialmente accettato, tranne forse alcune correnti in Vaticano o giù di lì, che uomini e donne condividono la stessa identità umana e che sono quindi la stessa cosa. Eppure i musulmani hanno creduto a questo per 1400 anni. La differenza però tra queste due realtà, è che nel pensiero occidentale -sorta come reazione al pensiero iniziale ovvero quello secondo il quale le donne non condividevano pienamente l'umanità - i ruoli degli uomini e delle donne nella società sono definiti solo dalla cultura, dall'ambiente e dall'educazione, quindi non esiste un ruolo distinto per gli uomini e un ruolo distinto per le donne, che possiamo modificare tramite ciò che si insegna nella società.





Nell'Islam invece vi è un ruolo definito per gli uomini e un ruolo definito per le donne. Ma chi definisce questo ruolo per gli uomini e per le donne? È il loro Creatore. Egli è il principio, se si volesse usare il termine filosofico, anche se è impreciso in questo senso, ma lo usiamo in assenza di un termine filosofico, ideologico o teologico migliore utilizzabile tra le due tesi. Ora, detto ciò, è importante capire come l'Islam ha distribuito questi ruoli agli uomini e alle donne, e le responsabilità equivalenti che ha posto ad entrambi.





Vi citerò un esempio a proposito: Islam evidenzia che le donne possiedono la natura di madre, e ciò non è definito dalla tradizione culturale o dal sistema sociologico ma per natura esse sono migliori nell'assistere e prendersi cura della prole, e questo rappresenta un legame che va oltre la tradizione. È un legame psicologico, un legame fisico, qualcosa al di sopra di semplici tradizioni di esseri umani. Di conseguenza sono state assegnate alle donne maggiori responsabilità nei confronti dei figli, da quelle assegnati agli uomini. Pertanto, gli obblighi che i bambini hanno verso la loro madre nell'Islam sono maggiori di quelli che hanno nei confronti dei loro padri. Infatti fu chiesto al Profeta Muhammad, la pace sia su di lui, da uno dei suoi Compagni:





"Qual è la persona più meritevole della mia buona compagnia?".





Rispose il Profeta Muhammad: "Tua madre".





Così fece l'uomo la stessa domanda una seconda volta, e il Profeta rispose ancora: "Tua madre", e lo stesso alla terza volta. Ed infine, solo alla quarta volta, rispose: "Tuo padre".





Allo stesso modo troviamo che Iddio nel Corano all'uomo come la madre abbia lo partorito subendo una sofferenza dopo l'altra, citando le fatiche e le difficoltà della gravidanza e dell'infanzia, e come lo abbia poi nutrito per due anni allattandoti. Così ci raccomanda di essere gentili coi nostri genitori e ci ricorda che la posizione della madre precede quella dei nostri padri. Il punto è che nonostante sia definito il ruolo delle donne verso i bambini, che è quindi diverso da quello del ruolo del padre, allo stesso tempo si dà alle donne il diritto all'onore e al rispetto da parte dei propri figli, in misura maggiore di quello raccomandato verso i padri. Anche i padri comunque hanno diritto al rispetto e all'onore, e non sono quindi esclusi, ma ciò che stato riconosciuto a loro è in misura alla loro responsabilità. Peraltro la madre di natura, e non solo secondo la tradizione culturale, ha qualcosa che rende quel legame tra lei e suo figlio maggiore, e solo dopo segue il maschio. Quindi, è vero che ha maggior diritto ad onore e rispetto da parte del bambino ma allo stesso tempo le è richiesto dare un maggiore impegno.





Ho solo citato qualche esempio per mostrare il modo in cui l'Islam riconosce le differenze tra i sessi e non accetta che codesta distinzione sia solo una questione di educazione o tradizione culturale, in quanto vi sono effettive differenze insite tra maschi e le femmine, e ciò si riflette negli obblighi  e nelle responsabilità di entrambi. Si deduce da ciò un'altra questione, ovvero il fatto che nonostante gli uomini e le donne siano distinti tra di loro, non sono comunque in contrasto tra di loro, una percezione che sta alla base di una gran parte del pensiero occidentale, soprattutto nelle tradizioni femministe. C'è una lotta tra uomini e donne, "C'è una battaglia dei sessi", come a volte si dice in una sorta popolare di designazione, ecco, questo nell'Islam non esiste. Uomini e donne lavorano in coppia, proprio come si alternano il giorno e la notte, e come si vive un determinato periodo di giorno, lo stesso lo si vive di notte. Non si può vivere solo di notte, e non si può vivere solo di giorno, allo stesso modo, gli uomini e le donne non sono uno contro l'altro, non sono contrapposti tra loro, ma condividono piuttosto lo stesso obiettivo, lo stesso scopo di esistenza, la stessa umanità. Hanno ruoli diversi, ma questi ruoli sono complementari fra loro e sono altrettanto indispensabili sia per l'uno sia per l'altro, per avverare il successo dell'umanità, non solo in questo mondo, ma anche - ovviamente da musulmani crediamo nell'aldilà- nell'aldilà, che è l'obiettivo conclusivo per i musulmani.





Ora, vorrei fare un ultimo commento e poi lo lascio spazio per le domande. Guardiamo le possibilità d'impiego di questi due ideologie. Abbiamo discusso un sacco d'idee, pensieri e opinioni e concetti storici, e quando sono effettivamente applicati, quale dei due punti di vista porta più successo? Quale procura maggior felicità per l'umanità? La visione laica occidentale o la concezione islamica?





Ho un esempio concreto che mi piacerebbe condividere con voi. Quando sono stato a Pechino l'estate scorsa per il quarto convegno mondiale delle Nazioni Unite riguardante la donna, ci fu una tavola rotonda tra diverse nazioni ed organizzazioni. L'obiettivo era di elevare e migliorare la condizione delle donne in tutto il mondo, obiettivi assolutamente nobili e corretti, e non c'è contesa a riguardo. Il confronto ha avuto come oggetto diversi temi di discussione come la povertà, la salute, la finanza, i conflitti, la violenza e così via, e uno di questi riguardava la giovane ragazza. L'ultimo dei dodici temi affrontati nella tavola rotonda riguardava la ragazza e la condizione di queste- donne future - nel mondo di oggi. Il paese che ospitava il convegno, la Cina, è noto per la pratica d'assassinio delle ragazze, e hanno come pretesto il numero elevato della loro popolazione. Alle coppie cinesi è consentito, infatti, avere solo figlio e i cinesi a causa della loro tradizione considerano le femmine inferiori ai maschi, e consegue da ciò che di solito viene uccisa la bambina, nella speranza che la moglie dia alla luce un bambino.





Questo è un tema che esiste ma per il fatto che la padrona di casa era la Cina, le Nazioni Unite non hanno voluto entrare in merito e parlarne molto poiché non sarebbe stato politicamente corretto affrontare una tale questione proprio in Cina. Tuttavia, sebbene abbiano superato alcune norme e terminato alcuni impegni richiesti, molto probabilmente, alla fine, forse in 25-50 anni, le condizioni delle bambine nel mondo non sono nettamente migliorate.





Uno dei principali motivi per cui le Nazioni Unite sono state create dopo la seconda guerra mondiale, è stato il massacro di tante persone, di cui sei milioni di ebrei in Europa, ma ancora dopo 50 anni, proprio nell'anno della celebrazione del cinquantenario delle Nazioni Unite, ha avuto luogo un genocidio in Bosnia, proprio in Europa. Nonostante tutti gli atti dei diritti umani, tutte le dichiarazioni degli ultimi 50 anni e ancora una strage è avvenuta. Quando il Profeta Muhammad fu inviato, gli arabi avevano la stessa pratica di uccidere le loro bambine femmine. Gli arabi applicavano tale atto per diversi motivi, nella maggior parte dei casi era dovuta alla povertà. Trovandosi, infatti, nel deserto ed essendo gente senza attività produttiva e con pochi scambi commerciali, la vita era molto difficile. Di conseguenza, per timore della povertà uccidevano le loro bambine e le seppellivano vive. Questa è una realtà menzionata nel Corano ed era ben nota al tempo del Profeta Muhammad, la pace sia su di lui. 





Nel Corano, Iddio condanna l'uccisione delle neonate, la loro sepoltura nella terra ed altri comportamenti che gli arabi riservavano alle bambine.





Uno dei versetti del Corano dice a riguardo:





 [E se vien annunciato all'uno di loro la nascita di una figlia, il suo viso si oscura e lui si accora. Si nasconde dagli sguardi della gente a causa della malasorte che gli è stata annuncia. La tratterrà dunque con umiliazione oppure la seppellirà viva nella polvere? Di certo è pessimo quanto giudicano] (16: 58-59).





Questa è una condanna di tale pratica. Allo stesso modo molti dei Compagni del Profeta Muhammad prima di accettare l'Islam, hanno ucciso le loro figlie. Giunse, infatti, un uomo dal Profeta Muhammad e gli disse: "Ho ucciso dieci delle mie figlie durante la mia vita, potrò avere mai il paradiso? Per Dio accetta il mio pentimento da questo peccato, ora che ho lasciato la religione pagana che avevo adorando idoli e uccidendo le femmine neonate ….?". Così, entro una sola generazione, entro 23 anni (la durata in cui il Profeta predicò tra gli arabi), la pratica di uccisione delle neonate femmine finì e scompari dall'Arabia. E non solo, ma un cambiamento d'atteggiamento radicale avvenne verso le donne, in tutti gli aspetti.





Ciò nonostante le persone non ricevessero nessun premio se non il paradiso. Tale, infatti, è il più grande obiettivo e la maggior motivazione e ragione d'esistenza per i musulmani. Quindi l'Islam non solo s'impegnato a rimuovere l'aspetto negativo, cioè il fatto che le persone uccidevano le proprie figlie, ma si è occupato nel tempo stesso anche radicare un aspetto positivo, cioè quello di educare le femmine e la sensibilizzazione della società a tal proposito, e qui arriviamo all'ultimo punto che voglio trattare. I diritti umani sono una cosa, cui abbiamo possibilità di osservarne le precedenti dichiarazioni, indipendentemente dal fatto che siano vere o false, ma non sono stati in grado di raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati, come dimostra l'esempio dei diritti umani e gli spettacoli delle stragi di massa di civili in Bosnia.





In conclusione, la civiltà islamica a differenza di qualsiasi altra civiltà si basa ovviamente sulla rivelazione, ma è nella sua essenza è stata sostenuta e fondata da donne. La prima persona, infatti, ad aver avuto fede nel Profeta Muhammad, fu sua moglie Khadigiah, che, col permesso di Dio, lo sostenne col suo denaro e lo incoraggiò, così il Profeta fu in grado di diffondere il messaggio dell'Islam nel suo primo anno di profezia. I politeisti non avevano la libertà di religione e non concepivano che si potesse avere le proprie convinzioni. Hanno visto questo come un'insurrezione, come un cambiamento dei loro modi, e così hanno cercato di fermarlo attraverso la tortura, l'omicidio e con tutti gli altri mezzi che avevano a disposizione. E allo stesso modo, hanno cercato di fermare la rivelazione islamica, questa religione, quando il Profeta Muhammad iniziò a predicare in un primo momento la gente di Arabia. Nonostante ciò, il risultato del messaggio di Muhammad si rispecchia nella presenza di oltre un miliardo di musulmani nel mondo di oggigiorno. Sono in ogni continente del mondo, anche a Pechino, dove l'ONU è stato convocato e dove c'e anche una moschea presente da più di mille anni. Questo mostra come la crescita e lo spirito dell'Islam non siano solo un fenomeno del Medio Oriente o arabo, ma che si estende a tutti i popoli e le etnie di tutto il mondo. Da dove proviene questo insegnamento? Quando il Profeta Muhammad morì dopo 23 anni di predicazione dell'Islam, il messaggio si era diffuso solo in Arabia. Ma poi è stato diffuso da quattro o cinque persone che si trovavano vicino al Profeta. Uno di queste era sua moglie `Aìsha. Lei addirittura è contata tra le persone che hanno riportato un maggior numero delle dichiarazioni profetiche e allo stesso modo lei è tra i tre, quattro, cinque, che hanno enunciato più pronunciamenti e verdetti religiosi, e spiegato versetti del Corano e detti profetici.





Se si guarda qualsiasi altra civiltà nella storia dell'umanità, raramente si rilevano donne che giocano un ruolo fondamentale nel suo sviluppo e poi esserle attribuito questo suo sforzo. I famosi greci - come i filosofi Platone, Aristotele e altri - erano tutti uomini. I primi scrittori, padri della Chiesa, erano tutti maschi e fino ad oggi l'idea di donne studiose è limitato solo ad alcune aree della chiesa. Gli scrittori francesi ai tempi della Rivoluzione francese, Voltaire, e i russi erano tutti uomini. I padri fondatori degli Stati Uniti sono stati tutti uomini. L'Islam è l'unica civiltà che l'umanità abbia conosciuto dove le donne col loro sforzo diedero un contributo principale in termini di trasmissione. Quindi- e questa è una realtà storica, non è suscettibile a interpretazione, poiché è un dato di fatto- esse sono le persone che hanno trasmesso insegnamenti del Profeta, e sono le persone che l'hanno appoggiato in seguito.





Questi sono solo alcuni pensieri e impressioni riguardo a come l'Islam abbia sollevato donne.



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