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conferisce al profeta Muhammad il diritto ad essere la


personalità più influente nel mondo.''


Da parte sua, lo storico inglese William Muir, dice nel suo


libro: ''Vita di Muhammad'': ''Muhammad è caratterizzato dalla


chiarezza del suo discorso, dalla facilità e dalla semplicità della


sua religione. Egli ha compiuto opere meravigliose, che


nessun'altro uomo è riuscito a fare nella storia dell'umanità:


nessuno è riuscito a risvegliare le anime, a far rinascere i buoni


costumi e ad innalzare la virtù, in un periodo di tempo così breve


come lo ha fatto il profeta Muhammad''.


Lo scrittore inglese George Bernard Shaw, nel suo libro


"L'islam autentico", ha detto: ''Il mondo ha inevitabilmente


bisogno di un uomo che abbia l'intelligenza di Muhammad,


questo profeta che ha sempre posto la sua fede in un luogo di


rispetto e di onore. L'Islam è la religione più capace di


soddisfare tutte le civiltà e in tutti i tempi; l'Islam conquisterà


sempre più terreno in Europa malgrado gli sforzi continui della


Chiesa dei tempi medievali che tende sempre a presentare


Muhammad sotto un angolo sfavorevole e a considerarlo un


nemico del Cristianesimo.'' Shaw prosegue dicendo che quando


ha finito di studiare tutto ciò che riguarda il Profeta, è giunto


alla conclusione che egli non fu mai nemico del Cristianesimo e


che fu invece un uomo che aveva compiuto grandi meraviglie, e


che piuttosto meritava di essere chiamato il "Salvatore


dell'umanità"; e se il profeta venisse a guidare il mondo di oggi,


egli sarebbe perfettamente in grado di risolverne tutti i problemi,


in modo da assicurare durevolmente la pace e la felicità che


tutta l'umanità ambisce.''


Il famoso poeta francese Alfonso di Lamartine scrive nel suo


libro "Storia della Turchia", Parigi, 1854,volume II.pp.276-277:


"Nessuno potrà mai aspirare, volente o nolente a raggiungere


una meta così elevata e così nobile; una meta superiore alla


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam 49


capacità degli uomini, consistente nel cancellare le leggende che


si ergono come una barriera tra il Creatore e la sua creatura...


Nessun essere umano ha mai compiuto in questo mondo il


prodigio di una rivoluzione così profonda, così grande, in così


breve tempo, come quella che abbiamo sotto gli occhi;...Se la


nobiltà dello scopo, la debolezza dei mezzi adottati, l'enormità


dei risultati sono proprio i tre criteri del genio degli uomini, chi


ardirà mettere in linea di comparazione Muhammad con


qualunque altro grande della storia?... Ha innalzato gli animi


prendendo appoggio su un libro di cui ogni lettera si è


trasformata in una costituzione; ha fondato lo Stato dei valori


spirituali che presto conquistò popoli di tutte le lingue e di tutte


le razze...la sua condotta nella vita,..la sua irremovibile e


straordinaria tenacia nelle disgrazie; la sua clemenza nelle


circostanze di vittoria, la sua intransigenza sui valori spirituali, la


poca stima che dimostra per il potere...ecco chi è Muhammad.


Se si adottano tutti i criteri ed i pesi con i quali si misura la


grandezza degli uomini, chi sarà tentato di superare la grandezza


di Muhammad ?"


Nel suo libro "Difesa dell'Islam", la studiosa italiana Laura


Veccia Vaglieri scrive da parte sua: "...Quanto a Muhammad


come Messaggero della rivelazione divina, era dolce e clemente


anche con i suoi più acerrimi nemici personali. La sua anima era


la sintesi della giustizia e della clemenza, due fra le qualità più


nobili che lo spirito umano possa concepire."


Concluderei con le parole del famoso orientalista bulgaro


Dottor W. Laitner, specialista della storia delle religioni: "..Ho


grandi speranze che un giorno i cristiani possano nutrire un


grande rispetto per Gesù dal fatto che nutrono un gran rispetto


per Muhammad. Non vi è dubbio che il cristano veridico è solo


quel cristiano che crede nella missione profetica di Muhammad


e lo riconosce come portatore di verità."


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


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VII. Dottrine del cristianesimo e dell'Islam


Le basi dottrinarie del Cristianesimo sono le seguenti cinque:


(1) La Trinità, (2) La divinità di Gesù (su di lui la pace), (3) La


filiazione divina di Gesù, (4) Il peccato originale, e (5)


L'Espiazione.


Nell'Islam, l'Unicità di Allah, vale a dire che Allah è


l'Unico, il Solo che merita di essere adorato, e al Quale


chiediamo aiuto, questo è uno dei principi fondamentali


dell'Islam, in opposizione all'Unità Tripla di Dio del


Cristianesimo. L'Islam ritiene che la divinizzazione di Gesù (su di


lui la pace) sia un ritorno al paganesimo1. Come descritto nel


Corano, Gesù non era un' incarnazione di Allah, ma il suo


profeta e messaggero, che invitò la gente all'adorazione di Allah


Unico, ed egli come ogni altro profeta, era in ogni suo aspetto,


un essere umano. L'Islam respinge anche la filiazione divina di


Gesù (su di lui la pace), che ne fa il figlio di Dio. Allo stesso modo,


l'Islam non accetta il dogma del peccato originale, nè quello del


sacrificio e della espiazione.


I fondamenti della fede Islamica sono i seguenti sei:


(1) La credenza nell'Unicità di Allah,


(2) La credenza nell'esistenza degli Angeli,


(3) La credenza nei Libri sacri,


(4) La credenza nei Messaggeri di Allah,


(5) La credenza nel Giorno del Giudizio,


(6) La credenza nel Qadar (Destino) con le sue buone o cattive


conseguenze.


أ Hill Durarnt, nel suo libro ''Storia della civiltà'' volume 11 p. 276, scrive (.. Il


cristianesimo non diede fine al paganismo, ma piuttosto lo adottò ..): questo vale


per il cristianesimo di Paolo e non quello vero di Gesù Cristo (su di lui la pace),


che richiamava all'unicità sincera di Allah.


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam 51


La Trinità


Questa dottrina si riferisce all'esistenza di tre persone in Dio,


distinte e separate: Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito


Santo. È curioso, tuttavia, che Gesù stesso (su di lui la pace) non


abbia mai menzionato la Trinità. Non dice assolutamente nulla


delle tre entità, persone, divine della Trinità. Anzi, la Bibbia non


menziona mai la parola persona. Il concetto che Gesù (su di lui la


pace) aveva di Allah, non era per nulla diverso dal concetto che


prima di lui ne avevao tutti gli altri profeti. Tutti i profeti


predicavano e richiamavao l'Unicità di Allah, mai la Trinità.


Gesù (su di lui la pace) confermava la tradizione che era stata


rivelata ai profeti venuti prima di lui1. A tale riguardo leggiamo


in (Marco 12. 28-30) "Allora si accostò uno degli scribi che li


aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli


domandò: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?". ''Gesù


rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è


l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il


tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.'' (Marco


12. 28-30).


1 Secondo Isaia (44. 24) "Sono io, il Signore, che ho fatto tutto'', Isaia (45. 5) ''Io


sono il Signore e non v'è alcun altro; fuori di me non c'è dio'', Isaia (45.18)


''Poiché così dice il Signore, che ha creato i cieli; egli, il Dio che ha plasmato e


fatto la terra e l'ha resa stabile e l'ha creata non come orrida regione, ma l'ha


plasmata perché fosse abitata: "Io sono il Signore; non ce n'è altri.'', (Timoteo I.


6. 16) ''il solo che possiede l'immortalità'', (Isaia 46.9) ''perché io sono Dio e non


ce n'è altri''. Il Corano, dall'altra parte conferma tutto questo: (Corano 39. 62);


"Allah è il Creatore di tutte le cose e di tutte le cose è il Garante.", (Corano 6.


102); "Ecco il vostro Signore! Non c'è altro dio che Lui, il Creatore di tutte le


cose. AdorateLo dunque. E' Lui che provvede ad ogni cosa.", (Corano 25. 58),


''Confida nel Vivente che mai non muore", (Corano 42. 11) ''Niente è simile a


Lui. Egli è l’Audiente, Colui che tutto osserva''. Sarebbe saggio che un Dio con


tali qualità fosse adorato da Solo, senza mai associarGli altri.


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


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Altre prove ancora nella Bibbia dimostrano che Gesù (su di lui la


pace) credeva in un solo e Unico Dio, non in tre persone divine in


uno, come è evidente dai seguenti versetti: ''Adora il Signore Dio


tuo e a lui solo rendi culto" (Matteo 4:10)


La dottrina della Trinità è fiorita trecento anni dopo la


scomparsa di Gesù (su di lui la pace), dato che i quattro vangeli


canonizzati non contengono alcun riferimento alla Trinità. Né


Gesù (su di lui la pace) né i suoi discepoli, né uno dei primi più


eruditi o studiosi, né i loro alunni insegnarono mai questa


dottrina. Quello che sappiamo è che tale dottrina era stata


istituita dopo grandi polemiche e controversie suscitate trecento


anni dopo la morte di Gesù, a partire dal Consiglio niceno,1 che


adottò il punto di vista della minoranza e non quello della


maggioranza2. Tuttavia, anche se venisse considerato da una


1 Consigli ecumenici si permisero diritti che superavano la loro autorità, come


il primo Consiglio in cui Gesù venne divinizzato; il secondo Consiglio rese


divinizzato lo Spirito Santo; nel Terzo Consiglio, si fece lo stesso per Maria (su


di lei la pace), e nel dodicesimo Consiglio, si diede alla Chiesa il diritto di


rimettere i peccati, mentre nel ventesimo emerse la figura del Papa infallibile.


2 L'Enciclopedia Americana afferma: ''Il monoteismo è iniziato in una fase molto


lontana nella storia, come un movimento teologico, e per decine di anni aveva


infatti preceduto la credenza della trinità. Va anche detto che il cristianesimo


deriva dal giudaismo che è molto rigoroso verso il monoteismo.... La fede nella


Trinità, che fu ammessa solo nel quarto secolo d.C., non riflette accuratamente


gli insegnamenti cristiani originali della vera natura di Dio, invece, la Trinità fu


una deviazione evidente dalle convinzioni originali''. (Cfr. V. 27, p. 294). Nell'


Enciclopedia Cattolica Moderna, leggiamo: ''la forma delle tre persone divine in


uno, non venne introdotta nella vita cristiana e nelle pratiche prima della fine del


quarto secolo. Questa forma è appunto quella che venne all'inizio definita


''Trinità''. Non troviamo assolutamente presso gli apostoli nessuna idea o dogma


del genere''.


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visuale razionale, il concetto della trinità sarebbe insostenibile.


La fede nella Trinità suppone la credenza in tre persone divine


che sono o limitate o assolute. Se le considerassimo assolute,


vorrebbe dire poi che esistono tre Dei che sono diversi l'uno


dall'altro da una parte, e che nel medesimo tempo, ognuno ha


poteri assoluti; e se le considerassimo invece limitate, né il


Padre, né il Figlio né lo Spirito Santo potrebbero essere


considerati Dio, siccome sono limitati.


La trinità nacque dal momento in cui due creature vennero


erroneamente considerate come Dei, cioè (Gesù il Messia e lo


Spirito Santo). A causa dell'irrazionalità della dottrina della


Trinità, la risposta convenzionale e tradizionale del clero della


Chiesa è sempre stata di dire che si tratta là di un mistero che


supera la capacità di comprensione umana, che non è sempre


necessario capire tutto e che basta accettarla come una questione


di fede.


L'Islam invece spiega in modo semplice e chiaro la credenza


nell'Unicità di Allah, che Allah è Dio Unico che non ammette


che Gli sia associato alcuno. Allah è ricco in sé, Autosufficiente


da cui tutto dipende e non dipende da nessuno. Egli non ha


generato, e non è stato generato. Nulla può toccare la Sua


onnipotenza, e nessuno è uguale a Lui; non ha pari, nè soci.


E nel Vangelo di Giovanni leggiamo: "Io dico quello che ho


visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete


ascoltato dal padre vostro!". Gli risposero: "Il nostro padre è


Abramo". Rispose Gesù: "Se siete figli di Abramo, fate le opere


di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me1, che vi ho detto


1 Cfr. (Osea11. 9) ''..perché sono Dio e non un uomo.'', (Numeri 23. 19) ''Dio non


è un uomo…, non è un figlio...'' e (Genesi 6. 3) ''Allora il Signore disse: Il mio


spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne''. Al contrario della


versione italiana, la versione araba e quella inglese a cui ci riferiamo, questo


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


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la verità udita da Dio..."[Giovanni 8. 38-40]. Nello stesso


Vangelo leggiamo: "Questa è la vita eterna: che conoscano te,


l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho


glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da


fare."[Giovanni 17. 3-4].


Il Corano esprime la convinzione nell'Unicità di Allah come


nella sura (112): "Di': “Egli Allah è Unico, Allah è l'Assoluto.


Non ha generato, non è stato generato. E nessuno è eguale a


Lui”". E ancora: (Corano 4.171): "O Gente della Scrittura,


non eccedete nella vostra religione e non dite su Allah altro


che la verità. Il Messia Gesù, figlio di Maria non è altro che


un messaggero di Allah, una Sua parola che Egli pose in


Maria, uno Spirito da Lui [proveniente]. Credete dunque in


Allah e nei Suoi messaggeri.". E in una altra sura: (Corano 5.


73-74) "Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “ In


verità Allah è il terzo di tre”. Mentre non c'è dio all'infuori


del Dio Unico! E se non cessano il loro dire, un castigo


doloroso giungerà ai miscredenti. Perché non si rivolgono


pentiti ad Allah, implorando il Suo perdono? Allah è


perdonatore, misericordioso.".


L'unico versetto in tutta la Bibbia, che sostiene la dottrina


della Trinità è il seguente: ''Poiché tre sono quelli che rendono


testimonianza: lo Spirito, l'acqua1 e il sangue, e questi tre sono


concordi. ''(Prima lettera di Giovanni 5. 7). Ciò che stupisce è


che questo versetto è stato eliminato dalla (New Revised


versetto ha la forma che segue '' Ora invece cercate di uccidere me, e sono un


essere umano, che vi ho detto la verità udita da Dio..''. Il che mette in evidenza i


contrasti e le differenze tra le varie versioni della Bibbia.


1 Le versioni arabe e quelle inglesi a cui riferiamo ricordano questo versetto in


tal modo ''Padre, Parola e Spirito Santo'', nella versione italiana ''Acqua'' ha


sostituito ''parola''.


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Standard Edition) e da altre edizioni1, soprattutto dopo che i


teologi cristiani si siano accertati che questo versetto è stato


inserito come interpolazione nella versione di King James ed in


altre diverse edizioni.


La divinità di Gesù (su di lui la pace)


I cristiani credono che Gesù (su di lui la pace) sia Dio eterno, la


Seconda Persona della Trinità, la quale più di duemila anni fa,


scelse di personificarsi e di nascere da Maria Vergine. Come è


registrato nei Vangeli, questo dogma, come anche quello


discusso in precedenza, non trova sostegno nelle parole di Gesù .


Il fatto è che Gesù non ha mai rivendicato di essere Dio. A


confermarlo il versetto seguente: "Gesù gli disse: "Perché mi


chiami buono? Nessuno è buono, tranne Dio, solo'' (Marco 10.


18). Quindi, se Gesù Cristo ha rifiutato di essere chiamato


"buono", avrebbe egli accettato di essere chiamato Dio ?!


Quando Gesù (su di lui la pace) parlava di Allah, egli Lo indicava


come "...Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"


(Giovanni 20. 17). Per di più Gesù respingeva sempre l'idea che


poteva tutto fare da se. Al contrario, rese molto chiaro che tutte


le cose si facevano con la volontà di Colui che lo ha mandato.


A tale riguardo egli dice: "Io non posso far nulla da me stesso2;


giudico secondo quello che ascolto; e il mio giudizio è giusto,


1 Cfr.le seguenti traduzioni in lingua inglese, ad esempio: (The Bible in Basic


English) (The Darby Translation) (Weymouth's New Testament) (Holy Bible:


Easy-to-Read Version) (Contemporary English Version) (The American


Standard Version) (GOD'S WORD translation) (The New Living Translation.)


(The New American Standard Bible) (The Revised Standard Version) (World


English Bible) (International Standard Version) (Hebrew Names Version of


World English Bible.)


2 Questo è ciò che disse Gesù (su di lui la pace) di sé stesso, ma disse invece di


Allah: ''… A Dio tutto è possibile." (Marco 10. 27)


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


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perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi


ha mandato.'' (Giovanni 5. 30). Egli afferma anche che le parole


non erano sue, ma che gli erano rivelate come ogni altro profeta


mandato da Dio: "Perché io non ho parlato da me, ma il Padre


che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire


e annunziare.'' (Giovanni 12. 49).


Inoltre, in (Giovanni 7. 17-18) leggiamo ''Chi vuol fare la sua


volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo


da me stesso. Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma


chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e in lui


non c'è ingiustizia.'' Gesù (su di lui la pace) affermava anche che il


Signore è più grande di lui: ''io vado dal Padre, perché il Padre è


più grande di me.'' (Giovanni 14. 28) e sostiene che egli faceva


quello che era gradito al Signore che lo mandò: ''Colui che mi ha


mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio


sempre le cose che gli sono gradite"(Giovanni 8. 29). Afferma


inoltre che egli venne per annunziare il regno di Dio "Egli però


disse: "Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre


città; per questo sono stato mandato". (Luca 4. 43). Gesù (su di lui


la pace) dice anche che l'accesso al regno dei cieli è legato


all'ubbidienza e all'umiltà di fare la volontà di Dio: ''Chiunque mi


dice: Signore, Signore: non tutti entreranno nel regno dei cieli.


Vi entrerà solo colui che fa la volontà del Padre mio che è nei


cieli 1.'' (Matteo 7. 21). Nello stesso ordine di idee, egli dice


1 Secondo la Bibbia, la parola (Signore), se rivolta a Gesù (su di lui la pace)


vorrebbe dire (maestro)), come in (Giovanni 1. 38:) "Gesù allora si voltò e,


vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?" Gli risposero: "Rabbì (che


significa maestro), dove abiti?".


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ancora: ''Colui che compie la volontà1 di Dio, è quello mio


fratello, mia sorella e mia madre." (Marco 3. 35)


Gesù (su di lui la pace) sostenne anche che nè lui nè lo Spirito


Santo sapevano quando avveniva il Giorno del Giudizio, solo il


Padre lo sapeva: ''Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno


li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma


solo il Padre.'' (Marco 13. 32).


Gesù (su di lui la pace) si riferiva a se stesso come a uno dei


profeti, e quando ha sentito che cercavano di ucciderlo, disse:


"Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada


per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia


fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i


profeti e lapidi coloro che sono mandati a te..." (Luca 13. 33-34).


Queste parole dette da Gesù (su di lui la pace), e riportate nella


Bibbia, dimostrano che egli, in relazione a Dio, si considerava


come qualsiasi altro essere umano. Egli non era il Creatore, ma


una creatura quanto lo era Adamo. Egli pregava Dio ''Al mattino


si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un


luogo deserto e là pregava.' (Marco 1. 35), ''Poi, andato un po'


innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile,


passasse da lui quell'ora.'' (Marco 14. 35), ''Ma Gesù si ritirava in


luoghi solitari a pregare.''(Luca 5. 16); il che significa che Gesù


(su di lui la pace) fu un profeta e non un Dio, perchè Dio non prega


nessuno.


1 In Matteo: "perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi


è per me fratello, sorella e madre." (Matteo12. 50). Qui, la parola (Padre) ha


sostituito (Signore) per motivi ideologici e teologici. A tale proposito, il Prof.


Kisman ha espresso la verità quando ha detto: "Luca e Matteo hanno cambiato


cento volte, intenzionalmente e per motivi ideologici il testo che avevano di


Marco".


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Gesù (Su di lui la pace) ringraziava Allah l'Onnipotente e diceva:


"Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra".


(Matteo11.25). Questo dogma della divinità non è confermato


dalle parole di Gesù (su di lui la pace) riportate nei vangeli. Queste


dottrine della Trinità, dell'incarnazione e della divinità di Gesù


(su di lui la pace), sorsero dopo la morte di Gesù (su di lui la pace).


Esse sono state incorporate nel cristianesimo dalle religioni


pagane. Nella mitologia che aveva preceduto il cristianesimo,


ritroviamo alcuni eroi che si trasformavano in dei. La maggior


parte di quello che è stato detto dagli indù su Krishna, dai


buddisti circa Buddha, dai Persiani di Mitra, dagli antichi egizi


su Osiride, dai greci circa Bacco, dai Babilonesi di Baal e dai


siriani di Adonis, è stato anche detto di Gesù (su di lui la pace) da


parte dei cristiani. Solo l'Islam è riuscito a liberare i suoi fedeli


da cosiffatte superstizioni, respingendo la dottrina


dell'incarnazione.


L'Islam, tuttavia, afferma in modo reciso che né Gesù né alcun


altro essere umano può essere Dio. Respinge alquanto


recisamente l'dea che Dio possa essere incarnato o unito ad una


delle Sue creazioni. ''Il Messia, figlio di Maria, non era che un


messaggero. Altri messaggeri erano venuti prima di lui, e sua


madre era una veridica. Eppure entrambi mangiavano cibo.


Guarda come rendiamo evidenti i Nostri segni, quindi


guarda come se ne allontanano''. (Corano 5. 75). Infatti, chi


mangia cibo non può essere un dio, anche se è Gesù o


Muhammad o gli altri profeti (pace e benedizione di Allah su di loro


tutti); perchè tali atti non si addicono alla maestà di Dio.


Molti popoli, qualunque sia la loro primitività, respingono e


rifiutano di ammettere che un messaggero di Allah sia un


essere umano che consumi cibo, come un uomo qualunque. Il


Sacro Corano si rivolge al popolo di Noè e dice dello stesso


Noè: ''Costui non è che un uomo come voi, mangia ciò che


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voi mangiate, e beve ciò voi bevete.''(Corano 23. 33); in altri


luoghi, il Corano riferisce dei beduini analfabeti fra cui è stato


inviato il profeta Muhammad (pace e benedizione di Allah su di lui):


''E dicono: “Ma che Inviato è costui che mangia cibo e


cammina per i mercati?'' (Corano 25. 7). Coloro che


divinizzarono Gesù (su di lui la pace), esagerarono fino a dire che


Allah scese in sé dalle sue altezze e divenne un essere umano


che mangia cibo!! Gloria ad Allah, l'Onnipotente!


La divinità di Gesù viene respinta nel Corano dove leggiamo


:"Sono certamente miscredenti quelli che dicono: “Allah è il


Messia, figlio di Maria!”. Mentre il Messia disse: “O Figli di


Israele, adorate Allah, mio Signore e vostro Signore”.


Quanto a chi attribuisce consimili ad Allah, Allah gli


preclude il Paradiso, il suo rifugio sarà il Fuoco. Gli ingiusti


non avranno chi li soccorra!"(Corano 5. 72)


A proposito del fatto che Gesù (su di lui la pace) venne


considerato un dio perchè non era nato da genitore, il Corano


afferma: "In verità, per Allah Gesù è simile ad Adamo che


Egli creò dalla polvere, poi disse: “Sii” ed egli fu.." (Corano


3. 59); perchè anche Adamo era stato creato da Allah senza


padre nè madre1.


Allah descrive Gesù (su di lui la pace) come un suo profeta puro e


pio, come gli altri profeti, ma sempre come un essere umano. Il


Corano riferisce che Gesù (su di lui la pace) disse fin da neonato di


sé stesso: "[Ma Gesù] disse: “In verità sono un servo di


1 Anche la Bibbia dice a proposito del sacerdote (Malaki Sadeq): (...Egli è senza


padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita...).


(Ebrei 7. 3). Quindi, ci fu qualcuno che lo rese una divinità all'infuori di Allah,


l'Onnipotente ?!


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


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Allah. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta"


(Corano19. 30). Negli Atti 3. 13 si dichiara ancora: "Il Dio di


Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha


glorificato il suo servo...". (Nuovo Testamento, Tipografia


Cattolica)


Da tutto quello che abbiamo messo in evidenza nelle pagine


precedenti, si desume che non è solo l'Islam che nega e respinge


la divinità di Gesù (su di lui la pace), ma lo fanno anche i diversi


testi della Bibbia stessa. Da un sondaggio eseguito dal


programma ''Credo'' della T.V. britannica, si ricava che 19


vescovi su 31 vescovi della Chiesa Anglicana hanno detto che


non è obbligatorio per i cristiani credere nella divinità di Gesù (su


di lui la pace). (Cfr. Daily News, 25, giungo, 1984).


La filiazione divina


Questa dottrina, come quelle discusse in precedenza, non è


conforme agli insegnamenti nè alla parola di Gesù (su di lui la


pace). Nella Bibbia, questa stessa espressione è stata usata per


accennare ad Adamo "...Adamo, figlio di Dio." (Luca 3. 38) ed a


molti altri profeti venuti prima di Gesù (su di lui la pace). Nella


Bibbia, Israele, ad esempio, è stato chiamato il "Figlio di Dio", e


anche in uno dei libri di Mosè: "Allora tu dirai al faraone: Dice il


Signore: Israele è il mio figlio primogenito." (Esodo 4. 22 ).


Inoltre, nei Salmi, lo stesso titolo è stato conferito a Davide:


"Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: "Tu sei


mio figlio, io oggi ti ho generato." (Salmi 2. 7). Allo stesso


modo, Salomone è stato chiamato il Figlio di Dio "Egli costruirà


un tempio al mio nome; egli sarà figlio per me e io sarò padre


per lui. Stabilirò il trono del suo regno su Israele per


sempre."(Primo Libro delle Cronache 22. 10).


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Dalle indicazioni precedenti e da molte altre riferite nella


Bibbia, è stato stabilito che la parola "figlio" non significa


veramente altro che la vicinanza ad Allah e il rapporto ad Allah


attraverso il sentimento di amore che Gli si nutre. A tale


riguardo anche Gesù (su di lui la pace) ebbe a dire:"amate i vostri


nemici,... perché siate figli del Padre vostro celeste'' (Matteo 5.


44-45), od anche: "Beati gli operatori di pace, perché saranno


chiamati figli di Dio."(Matteo 5. 9)


Tutti i precedenti versetti non lasciano alcun dubbio sul


significato che Gesù (su di lui la pace) assegna alla parola "figlio".


Pertanto, tenendo conto di tutto ciò, non vi è alcuna


giustificazione per considerare Gesù (su di lui la pace) Figlio di Dio


in un senso unico ed esclusivo come lo concepiscono i cristiani.


Quando Gesù utilizzò l'espressione "Figlio di Dio", intendeva


esattamente lo stesso significato usato in riferimento ad Adamo,


ad Israele, a Davide ed a Salomone. Gesù è stato menzionato


nella Bibbia per 13 volte come "il Figlio di Dio", mentre vi è


stato menzionato per ben 83 altre volte come "il Figlio


dell'uomo."


Il Corano respinge decisamente il dogma della "filiazione": il


Corano è chiarissimo: (Corano 2. 116) ''Dicono: “Allah si è


preso un figlio.” Gloria a Lui!. Egli possiede tutto quello che


è nei cieli e sulla terra. Tutti Gli sono sottomessi". Ancora una


volta, attribuire un figlio ad Allah, l'Onnipotente, corrisponde a


negare e ad annullare la perfezione di Allah; ciò implicherebbe il


Suo bisogno per un altro ed equivarrebbe a commettere nei Suoi


confronti, il peccato di associazione.


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Il peccato originale:


Secondo questo dogma Adamo ha peccato quando ha


disubbidito ad Allah mangiando dall'albero proibito, ''l'albero


della conoscenza del bene e del male"!(Genesi 2:17)1. Di


conseguenza, e secondo la teologia cristiana, tutti i discendenti


di Adamo ereditano il suo peccato, il che significa che tutti gli


esseri umani nascono con questo peccato originale; secondo il


cristianesimo, la giustizia di Dio richiede che un prezzo venga


pagato per ogni peccato commesso. In altri termini, Dio non


permetterà nè potrà perdonare o lasciare passare un solo peccato


senza castigo! E secondo la fede cristiana, l'unica cosa che possa


cancellare il peccato è lo spargimento del sangue. Secondo Paolo


"senza spargimento di sangue2 non esiste perdono" (Ebrei 9. 22).


Questo sangue deve però essere perfetto, puro ed incorruttibile.


Così Gesù (su di lui la pace), figlio (presunto) di Allah, effuse il suo


sangue puro, soffrì indescrivibilmente nella sua agonia e infine


morì ripagando così i peccati degli esseri umani. Essendo Lui


Dio infinito, nessuno meglio di Lui, poteva ripagare il prezzo


infinito del peccato degli uomini. Quindi, nessuno potrà salvarsi


se non accetta Gesù come il suo redentore e salvatore.3 Tutti ed


ogni individuo è condannato a soffrire in eterno in Inferno per la


1 È dunque opportuno porre la seguente domanda: come sarebbe punito Adamo


per il suo atto, se egli non sapesse distinguere tra il bene e il male?!


2 Questo contrasta con altri testi che affermano che il perdono può essere con la


farina (Levitico 5:11), con il denaro (Esodo 30. 15) e con l'oro o altre cose


ancora, come in (Numeri 31. 50).


3 (Isaia 43:11)'' Io, io sono il Signore, fuori di me non v`è salvatore.'' Allah solo


è l'Unico Salvatore.


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam 63


sua natura di peccatore, a meno che accetti l'espiazione fatta da


Gesù a prezzo del proprio sangue dei peccati di tutta l'umanità.


Questo dogma può essere suddiviso in tre parti distinte: (1) Il


peccato originale, (2) la convinzione che la giustizia di Allah


esige che la penitenza del peccato sia pagata con lo spargere del


sangue e (3) la credenza che Gesù (su di lui la pace) abbia pagato


per i peccati degli uomini con la sua morte sulla croce, e che la


salvezza sia solo per coloro che credono nel suo sacrificio1.


Per quanto riguarda la prima parte, il reverendo De Groot nel


suo libro "Insegnamento Cattolico" (p.140) dice: "La Bibbia ci


insegna che il peccato di Adamo si trasferì a tutti gli esseri


umani (tranne la nostra benedetta signora Maria).'' E leggiamo


nella lettera di S. Paolo ai Romani: "Come dunque per la colpa


di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così


anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli


uomini la giustificazione che dà vita'' (Lettera ai Romani 5. 18-


19). Queste parole rendono chiaro che tutti gli esseri umani


ereditano il peccato di Adamo. Come molte altre credenze


cristiane, anche la dottrina del "peccato originale'' non trova


alcun sostegno nelle parole di Gesù (su di lui la pace) o dei profeti


che vennero prima di lui. Tutti i profeti hanno sostenuto che ogni


uomo è responsabile delle proprie azioni, e che i figli non sono


puniti per il peccato dei loro genitori.


1 Se la credenza nella crocifissione di Gesù (su di lui la pace) è l'unico modo di


salvezza dal peccato originale per coloro che vissero nel suo tempo e di coloro


che credono poi in lui, qual è la situazione per i peccatori che erano morti prima


di Gesù (su di lui la pace) e non ebbero mai l'occasione di conoscerlo o di


credere nella crocifissione per essere perdonati anche loro?


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


64


64


Nessun essere umano nasce con il peccato originale; Gesù


stesso (su di lui la pace) considerava i bambini esseri innocenti e


puri, che non sono nati nel peccato. Questo è evidente da quello


che ha detto: "Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro:


"Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite,


perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi


dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non


entrerà in esso."" (Marco 10. 14-15).


Se consideriamo razionalmente anche questa dottrina,


troviamo che la massima ingiustizia consiste nel condannare


l'intera razza umana per il peccato commesso migliaia di anni fa


dai nostri antenati. Il peccato è una trasgressione volontaria della


legge di Allah o quella del bene e del male. La responsabilità o


la colpa vanno assunte solo dalla persona che ha commesso il


peccato e non dai figli o da altri. Considerare l'essere umano


peccatore sin dalla sua nascita, è infatti, una prova di vero


cinismo. Possiamo immaginare la crudeltà e l'irrazionalità di un


uomo che crede nel dogma del peccato ereditato enunciato da S.


Agostino, secondo il quale tutti i bambini che non sono


battezzati, sono condannati a bruciare perpetuamente nel fuoco


dell'Inferno. Fino a poco tempo fa, in tutto il mondo cristiano, i


neonati che non sono stati battezzati, non venivano sepolti nelle


tombe consacrate (benedette dai sacerdoti), perché erano ritenuti


morti portando il "peccato originale."


L'Islam condanna il dogma del peccato originale e considera i


bambini puri e senza peccato sin dalla loro nascita. Nell'Islam il


peccato, non è ereditario, ma si acquisisce operando quello che


la religione ci vieta di fare o tralasciando di eseguire quello che


Allah ci invita ad operare.


La seconda parte della dottrina cristiana dell'Espiazione


considera che la giustizia di Dio richiede che un prezzo sia


pagato per il peccato originale come per tutti gli altri seguenti


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam 65


peccati dell'uomo. Se Dio perdonasse a un peccatore, se


lasciasse il suo peccato senza punizione, equivarrebbe alla


negazione della giustizia di Dio. Il reverendo W. Goldsack nel


suo libro L'Espiazione, (p. 5) scrive a questo proposito:


"Dovrebbe essere chiaro a tutti come la luce del giorno, che Dio


non può trasgredire la propria legge: Egli non può perdonare a


un peccatore senza prima imporgli un adeguato castigo. Infatti,


se Egli lo facesse, chi potrebbe considerarLo "Giusto" ed


''Equo"".


Questa opinione dimostra nell'autore una completa ignoranza


della natura di Allah. Allah non è, infatti, solo un giudice o un


semplice monarca. Allah, l'Onnipotente, è come lo descrive il


Corano: ''il Compassionevole, il Misericordioso, Re del


Giorno del Giudizio." Egli, non è solo il Giusto, ma è anche il


Misericordioso. Egli "è il più Misericordioso dei


Misericordiosi." Nel Corano, in un racconto sul profeta


Giuseppe (su di lui la pace), Allah dice: "Disse: “Oggi non subirete


nessun rimprovero! Che Allah vi perdoni, Egli è il più


misericordioso dei misericordiosi" (Corano 12. 92).


Se Allah sa che l'uomo si è sinceramente pentito e desidera


veramente vincere il male che porta dentro, Allah, l'Onnipotente


può perdonargli tutti gli errori fatti e tutti i peccati che ha


commesso. Dopo tutto, l'unico motivo della punizione la


prevenzione del male, il suo scopo finale è quello di portare il


peccatore alla virtù e alla retta via. Quindi, punire una persona


per i peccati comessi in passato, punirla anche dopo che ha


dimostrato di essersi pentita e di aver ripreso la retta via, è un


segno di vendetta feroce, non di giustizia. Perdonare ad una


persona dopo averla castigata, o infliggere una punizione ad una


persona che non ha commesso nessun peccato, non è e non va


considerato un atto di perdono, nè un'opera di giustizia


ragionevole.


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


66


66


Allah che noi adoriamo è Allah Clemente e Misericordioso.


Se Egli prescrive una legge e ci chiede di obbedirGli non lo fa


per un Suo vantaggio proprio, ma a beneficio dell'umanità. E se


Egli punisce un uomo per le sue debolezze e peccati, non è per


Sua soddisfazione o compenso, come proclama il dogma


cristiano, ma è nello scopo di sconfiggere il male e purificare il


peccatore. Allah perdona le colpe e i peccati di tutti coloro che si


sono pentiti e si sono allontanati dal peccato e hanno preso la via


corretta della virtù. A questi,Allah perdona senza doverli punire


nè punire altri al loro posto o a loro nome, e questo non è


contrario alla Giustizia di Allah. Perciò, Allah dice nel Corano:


"...Il vostro Signore si è imposto la misericordia. Quanto a


chi di voi commette il male per ignoranza e poi si pente e si


corregge, in verità Allah è perdonatore, misericordioso”.".


(Corano 6. 54).


La terza parte del dogma cristiano dell'Espiazione afferma


che Gesù (su di lui la pace) ha pagato con la sua morte sulla croce la


pena per il peccato originale e per gli altri peccati degli uomini;


e che la salvezza non può essere ottenuta senza la fede nella


potenza salvifica del sangue di Gesù (su di lui la pace). A tale


riguardo il sacerdote J.F. De Groot scrive nel suo libro


"L'insegnamento cattolico", (p.162): "Poiché Gesù Cristo, Dio e


uomo, prese su di sé i nostri peccati per espiarli tutti e soddisfare


Dio realizzando così la giustizia divina, egli è stato di


conseguenza, il mediatore tra Dio e l'uomo.". Questo dogma non


solo rinnega la misericordia di Allah, ma anche la Sua Giustizia.


Richiedere il prezzo del sangue per perdonare i peccati degli


uomini, è una dimostrazione di una completa mancanza di pietà


e misericordia1, e punire un uomo che non è colpevole per i


1 A questo punto mi chiedo, come altri, per la salvezza dal peccato originale di


Adamo, non furono sufficienti il suo rimorso, il suo pentimento, la sua partenza


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam 67


peccati altrui equivale che se lo voglia o no, alla massima


ingiustizia. I cristiani considerano che Gesù ha subito


volontariamente la morte in penitenza dei peccati dell'umanità.


A tale proposito, la risposta dell'Islam è come segue:


1- É stato provato che la dottrina della crocefissione di Gesù


(su di lui la pace) per espiazione del peccato originale non ha nessun


fondamento. L'idea che il peccato di Adamo è stato trasmesso ai


suoi figli è in contraddizione con i versetti del Vecchio


Testamento i quali secondo la Bibbia affermano che Gesù è


venuto non per distruggere, ma per realizzare: "Non si


metteranno a morte i padri per colpa dei figli, né si metteranno a


morte i figli per colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per


il proprio peccato" (Deuteronomio 24. 16). E anche ''Colui che


ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità


del padre, né il padre l'iniquità del figlio.'' (Ezechiele 18. 20). E


ancora ''e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.'' (Matteo 16.


27), il che è concorde con i seguenti versetti del Santo Corano:


''Che nessuno porterà il fardello di un altro,e che invero,


l'uomo non ottiene che il [frutto dei] suoi sforzi; e che il suo


sforzo gli sarà presentato [nel Giorno del Giudizio]'' (Corano


53. 38-40).


2- Adamo ed Eva, dopo aver mangiato dall'albero, vissero per


ben 930 anni come si afferma nella (Genesi 5. 5): ''L'intera vita


di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì.''; ciò è in


contraddizione con i versetti dellla stessa Genesi che affermano:


''perché, il giorno che ne mangiassi, tu ne moriresti" (Genesi 2.


17). Il che indica che Adamo si era ritratto dal suo peccato, se ne


dal paradiso, le inondazioni ed i numerosi sacrifici compiuti per Dio? Poi, non si


dice nulla degli altri peccati che sono più terribili di quello di Adamo che solo


mangiò dell'albero? E perchè questo mistero circa la salvezza rimase sconosciuto


a tutti i profeti, finchè vennne scoperto solo dalla Chiesa?!


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


68


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pentì rivolgendosi ad Allah il Quale gli perdonò, come risulta da


Ezechiele: 18:21-22 ''Ma se il malvagio1 si ritrae da tutti i


peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce


con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle


colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha


praticata.'' Questo significa che egli non lasciò l'eredità del suo


peccato ai suoi figli, e quindi che il perdono non esigeva la


morte di Gesù (su di lui la pace) come penitenza e espiazione.


Questo è anche coerente con il Corano che afferma: ''Adamo


disobbedì al suo Signore e si traviò. Lo scelse poi il suo


Signore, accolse il suo pentimento e lo guidò'' (Corano20.


121-122).


3- Storicamente non è corretto dire che Gesù (su di lui la pace)


venne per morire volontariamente e deliberatamente per i peccati


degli uomini. Leggiamo nella Bibbia che egli non voleva morire


sulla croce. Quando ha saputo che i suoi nemici stavano


complottando per ucciderlo, dichiarò che la sua "anima è


estremamente triste fino alla morte" (Marco 14. 34); poi pregò


Allah dicendo: "Abbà, Padre! Tutto è possibile per Te, allontana


da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi


Tu". (Marco 14. 36). )cme chiese ai suoi discepoli di andare a


munirsi di spade e di vegliare su di lui a proteggerlo dai nemici


(Luca 22: 36).


4- La Bibbia ci indica anche che il crocefisso gridò durante il


supplizio dicendo: "Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa:


Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Marco 15. 34).


Tali grida disperate(se ammettiamo che tutto fosse accaduto)


dimostrano da una parte, che il crocefisso non era disposto a


morire sulla croce. Dall'altra, che il crocefisso poteva anche non


1Come dovrebbe essere, invece, la situazione nel caso di un buon peccatore come


Adamo (su di lui la pace); non è giusto accettare la sua penitenza?


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam 69


corrispondere a Gesù Cristo (su di lui la pace), perchè parole tali,


non potevano addirsi ad un profeta, ed ancora meno a quello che


viene considerato Dio stesso, da parte dei cristiani.


5- Secondo (Marco14. 50) la crocefissione non è stata vista da


nessuno dei discepoli di Gesù (su di lui la pace), perché tutti lo


avevano abbandonato ed erano fuggiti1! Così come era normale


che non lo vedesse nessuno di coloro che scrissero i Vangeli e le


Epistole; vale a dire che le loro narrazioni non erano quelle da


testimoni oculari, ed ancora meno da testimoni affidabili. Tutto


ciò ci porta a dubitare fortemente delle fonti storiche di queste


narrazioni, specialmente perchè i Vangeli sono differenti in


numerisissimi dettagli riguardo alla crocefissione, dal suo inizio


alla sua fine.


6- L'idea dello spargimento di sangue necessario per placare


l'ira di Allah è stata integrata nel cristianesimo attraverso


l'immagine primitiva di Dio, raffigurato come un demone


onnipotente. Ma non si trova nessun rapporto tra il peccato e il


sangue. Quello che è indispensabile per cancellare il peccato non


è il sangue, bensì il sincero pentimento, il rimorso, la persistente


lotta contro il male e le cattive inclinazioni nello scopo di


compiere la volontà di Allah, come ci è stata rivelata da Allah


attraverso i Suoi profeti. Inoltre, quando a Gesù (su di lui la pace) è


stato richiesto il modo con cui i fedeli avrebbero potuto ottenere


la vita eterna, la sua risposta non fu quella di credere in lui come


1 La necessità di avere buone intenzioni nei confronti dei discepoli (che Allah sia


soddisfatto di loro) di Gesù, ci spinge ad optare per una delle due situazioni


seguenti: o diciamo che questi versetti sono manomessi e falsificati, o diciamo


invece, che i discepoli abbandonarono l'arrestato e fuggirono, dopo aver saputo


che non si trattava di Gesù (su di lui la pace), ma si trattava invece di un'altra


persona a lui identica.


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


70


70


il salvatore che aveva sparto il proprio sangue ; la sua risposta è


stata invece: "Se vuoi entrare nella vita, osserva i


comandamenti." (Matteo 19. 17) Il che equivale alla necessità di


osservare la sciaria.


Il regime di salvezza cristiana non è solo moralmente e


razionalmente senza fondamenti ma anche senza prova in


rapporto alle parole di Gesù (su di lui la pace). Si può dire che Gesù


(su di lui la pace) con i suoi insegnamenti venne a far loro da


esempio e a condurli sulla retta via di Allah; non è venuto per


morire sulla croce per salvarli, o per offrire il suo sangue in


compenso del perdono dei loro peccati. Egli venne anche per


invitare i peccatori a pentirsi, e questo è stato il compito anche


degli altri profeti, in tutte le epoche. Gesù (su di lui la pace) non ha


detto che era venuto per espiare il peccato, ma per invitare al


pentimento, come in (Matteo 4. 17): ''Da allora Gesù cominciò a


predicare e a dire: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è


vicino."


Dispiace davvero che la Bibbia vada alle estreme nei confronti


di Gesù (su di lui la pace) facendone una maledizione e


insultandolo, come disse Paolo: ''Cristo ci ha riscattati dalla


maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per


noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno''. (Galati 3.


13)


Ancora una volta, il cristianesimo ha adottato la dottrina dell'


espiazione riprendendola dalle antiche religioni pagane. Secondo


Arthur Findley nel suo libro "La Roccia della Verità" (p. 45),


sono 16 gli uomini che sono stati considerati dai loro popoli


come divinità, perchè avevano cercato la loro salvezza, tra cui e


a titolo di esempio: l'egiziano Osiride (1700 a.C.), il babilonese


Baal (1200 a.C.), l'indù Krishna (1000 a.C.), il tibetano Andra


(725 a.C.), il cinese Budda (560, a.C.) e il persiano Mitra (400


a.C.), ecc.


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam 71


Il dogma dell'espiazione non è solo un insulto al pensiero


razionale e alla logica, ma incoraggia la gente ad abbandonare le


opere buone ed a fare il male: l'omicidio, il furto, lo stupro,


l'adulterio, ecc. Infatti, Paolo ha sottovalutato l'importanza dei


comandamenti predicati da Gesù; infatti disse: "Noi riteniamo


che l'uomo è giustificato dalla fede indipendentemente dalle


opere della legge.'' (Romani 3. 28). Ha perfino dichiarato che


Abramo non è stato aiutato dal suo atto ''...Se infatti Abramo è


stato giustificato per le opere...'' (Romani 4. 2). Così egli


restrinse il concetto di salvezza che divenne e accessibile solo a


coloro che credono nella crocefissione. In quale situazione si


sarebbe trovata l'umanità se avesse creduto in cosiffatto


concetto? La risposta all'affermazione di Paolo si trova nelle


stesse parole di Gesù (su di lui la pace): "Chi dunque trasgredirà uno


solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a


fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi


invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato


grande nel regno dei cieli.''. (Matteo 5. 19)


L'Islam respinge in modo categorico il dogma dell'espiazione.


Considera che il perdono dei peccati non può ottenersi con la


sofferenza e il sacrificio di un'altra persona, ma solo con la


grazia di Allah, attraverso il nostro pentimento sincero, i nostri


continui sforzi intenti ad evitare il male e volti ad operare il


bene. E se accade che i peccati commessi sono in violazione dei


diritti degli altri, tali diritti vanno restituiti ai loro proprietari


legittimi, dai quali si è nell'obbligo di chiedere scusa e perdono.


L'Islam promette la salvezza a tutti coloro che credono che


non vi è altro Dio che Allah, coloro che operano il bene:


"Invece coloro che sottomettono ad Allah il loro volto e


compiono il bene, avranno la ricompensa presso il loro


Signore, non avranno nulla da temere e non saranno


afflitti."(Corano 2. 112). Allah dice ancora: "Chi spera di


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam


72


72


incontrare il suo Signore compia il bene e nell'adorazione


non associ alcuno al suo Signore”." (Corano 18. 110).


Tra quello che è in concordanza con l'Islam e con gli


insegnamenti di Gesù (su di lui la pace) troviamo la lettera di


Giacomo (2. 14-17) "A che giova, fratelli miei, se uno dice di


avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può


salvarlo?...Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se


stessa."


L'Islam è la religione del monoteismo e dei profeti.


Un'analisi imparziale delle suddette dottrine cristiane, può


portare solo alla conclusione che esse non sono razionali e che


non sono neanche in conformità con gli insegnamenti dello


stesso Gesù (su di lui la pace). E' sufficiente sapere che, durante gli


anni immediatamente successivi all'ascesa di Gesù (su di lui la pace)


al cielo, nessuno dei suoi seguaci lo considerava altro che un


profeta di Allah. Le dottrine precedentemente menzionate sono


state integrate nel cristianesimo molti anni dopo: e ciò è una


chiara indicazione che i fondamenti del cristianesimo hanno


subito una seria deviazione rispetto al messaggio originale di


Gesù (su di lui la pace) e a quello di tutti gli altri profeti prima di


lui.


Adorare solo Allah credendo nella Sua Unicità è la base e la


regola per tutta l'umanità, mentre la miscredenza e


l'associazione, ovvero "scirk", sono elementi totalmente nuovi.


Sappiamo che dopo Adamo (su di lui la pace) per dieci secoli, gli


uomini adoravano Allah, l'Unico. La miscredenza, "scirk"


compare solo all'epoca di Noè, quando il rispetto per i defunti


antenati divenne eccessivo, quando si giunse a considerarli


divinità che potevano o dovevano perciò intercedere presso Dio


a favore dei vivi. Allah inviò allora il profeta Noè (su di lui la pace)


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam 73


per ripristinare la corretta adorazione e credenza nell'Unicità


divina. Da quell'epoca, fino all'epoca di Muhammad (pace e


benedizione di Allah su di lui), Allah ha inviato ininterrottamente


messaggeri a tutte le nazioni per richiamarle al culto corretto di


Allah, l'Unico, unico Creatore dei cieli, della terra e


dell'Universo intero. In verità, anche i politeisti sapevano,


sentivano istintivamente1 che Allah esisteva e nelle loro menti


non c'era alcun dubbio che questa era una verità stabile. Molti di


loro adoravano Allah correttamente; altri optavano invece per un


comportamento diverso; hanno creato mediatori tra loro ed


Allah. Così i profeti sono stati mandati per correggere, rettificare


questa pratica. Tutti i profeti iniziavano la loro missione


invitando la loro gente ad adorare Allah Unico: ''O popolo mio,


disse, adorate Allah. Per voi non c’è altro Dio che Lui”''


(Corano7. 65), ''Ad ogni comunità inviammo un profeta [che


dicesse]: “Adorate Allah e fuggite gli idoli !''(Corano 16. 36),


''Non inviammo prima di te nessun messaggero senza


rivelargli: “Non c'è altro dio che Me. AdorateMi!” (Corano


21. 25).


1 Il politeismo e l'ateismo si sono diffusi solo nei secoli diciottesimo e


diciannovesimo, per diversi motivi, tra cui: l'ingiustizia da parte della Chiesa


cristiana, che sottomette i popoli, umiliandoli e sfruttandoli in nome della


religione. Oltre alla corruzione del cristianesimo, la sua irrazionalità che


contrastava con la logica e con le esigenze istintive dell'essere umano, la


diffusione della scienza e dell'industria dopo un periodo lungo in cui la Chiesa


combatteva la scienza e gli scienziati. Tutto ciò fa che la gente si ribelli alla


religione e si appassioni invece del mondo materiale. A ciò si aggiunge la


tendenza naturale umana verso i desideri ed i piaceri e il rifiuto delle restrizioni e


regolamenti che disciplinano gli istinti; infine, la mancanza di figure esemplari


che mostrassero e indicassero il valore e l'importanza della religione e dei suoi


insegnamenti che in verità coprono tutti gli aspetti della vita.


Il mio grande amore per Gesù (Su di lui la pace) mi ha portato all'Islam



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